Davide Colferrati Web Page

Living Memories

Federico Zagnoni

PREMESSA: Questa “situazione” è una forte emozione che fa parte della mia vita e solo una persona, oltre al sottoscritto, è al corrente di quello che ho sentito e sento dentro relativamente al racconto. Ho deciso di raccontarla per vedere se riesco ad alleggerire il peso che sento dentro in seguito alla sua scomparsa (dal mondo terreno…).

 

Ho conosciuto Davide nella primavera del 1970, quando avevamo appena compiuto 15 anni… Lui il 7 gennaio ed io il 25 febbraio.

Ci fu fin da subito un’intesa musicale ed un intenso rapporto di amicizia.

Passo direttamente al 1976, mese di dicembre…

Siamo al cinema Odeon a vedere “Taxi Driver”, ed incontro nella sala d’attesa l’amico Gabriele Gnudi, che da anni vive e lavora, suonando su una nave da crociera, negli USA.

Li presento e… da quel momento, si può dire che cambia il destino di Davide e, in parte, anche il mio.

Davide andrà con Gabriele negli USA a suonare per un anno sulla nave, il Doric e, al ritorno, non riprenderà mai più la sua vita di “normale” impiegato e musicista, ma si dedicherà a tempo pieno solo a quest’ultima attività.

Ciò che più mi rimane impresso della trentacinquennale amicizia con Davide è la sera della vigilia della sua partenza e del suo “arrivederci” al rientro dagli USA.

E’ stata una serata ricca di emozioni, passata con tanti amici a mangiare, bere e scherzare fino alle 3 del mattino quando, al momento del saluto, sotto casa mia, ci siamo abbracciati e promessi eterna amicizia.

Arrivo in casa e mi butto sul letto a piangere a dirotto pensando ad un distacco così lungo che, fino ad un mese prima, non potevo immaginare… Sentivo che si era staccata un parte di me.

Rivivo spesso, da un anno a questa parte, nei sogni, quella notte e me lo ritrovo sempre davanti dopo un mio pianto, che mi dice di non preoccuparmi perché alla fine poi tornerà sempre a trovarmi, come fece quasi trent’anni prima, al rientro dagli USA…

Il mio problema è che io, appena mi sveglio, lo cerco davvero e per una buona mezz’ora sono frastornato ed incapace di realizzare se vivo ancora nel sogno o se, nella realtà, Davide è davvero venuto a salutarmi.
Federico Zagnoni
Nov. 27, 2005