ESTATE/MUSICA
Neon gialli e blu su
Bologna "Contaminata"
di Gianni Manzella
BOLOGNA. Rassegna dalle molte facce Contaminazioni.
Quella spettacolare delle nuove tendenze del rock aperta nel nome
magico di Brian Eno e chiusa in bellezza dall'affollatissimo
concerto dei Talking Heads. Ma anche quella produttiva di energie,
come possibilità offerta a un consistente numero di artisti e
operatori bolognesi di settori diversi di uscire allo scoperto o
di proporre di sè un'immagine altra.
Rompendo barriere di gruppi, sovente in favore di nuove
aggregazioni.
Gran rimescolamento di carte insomma. Una volontà di guardarsi
intorno e di confrontarsi che è proprio la migliore verifica di
quelle pratiche di contaminazione di generi teorizzate nel titolo
della manifestazione. Se infatti si va a guardare dietro tante
sigle nuove segnate a programma, ecco riapparire nomi conosciuti
del panorama artistico bolognese. Così i Bio-Bios inedito gruppo
rock fortemente ritmico e percussivo che si avvale del filmaker
Renato De Maria in veste di musicista, ma autore anche del video-film
che scorre su uno schermo alle spalle della band, O i quasi
altrettanto inediti Eterodattili, cui concorrono musicisti
provenienti da diversi gruppi.
Altri hanno scelto di spingersi più avanti ancora sulla strada
dell'interdisciplinarietà, con accostamenti sempre ardui e
rischiosi di musica e azioni sceniche. Fino a negare, come i
Central Unit, la pratica del palcoscenico come immagine base del
rock. Presenti in scena sì, ma nascosti dietro un bianco telo
dipinto davanti al quale stavano due ballerine che provavano e
riprovavano classici esercizi alla sbarra. Mentre il multimediale
gruppo Air Mail mostrava il frutto spettacolare della
collaborazione con due musicisti, Roberto Laneri e Peter Gabriel
(l'ex leader dei Genesis), autori di una colonna musicale di
rarefatte sonorità, fra artificio elettronico e naturalità
della voce. Base sonora per un'azione gestuale condotta da tre
attori, lenti movimenti oscillanti inframmezzati da passi quasi
ballettici. Questa indicazione di metodo vale per necessità più
dei risultati, spesso affrettati e non sempre aggiornatissimi.
Per altri invece Contaminazioni è stata l'occasione di
una prima importante verifica pubblica di un più lungo lavoro. E'
il caso, su un versante più specificamente teatrale, dei Corridoi
tropicali presentato dai giovanissimi dello Studio Dottor
Molyneaux. La traccia narrativa è quella del giallo d'azione in
versione soprattutto televisiva, ma a prevalere è l'immagine
scenica, l'architettura visiva che allinea con nitida simmetria
orizzontale tre schermi per diapositive, davanti ai quali sta
centralmente una prospettica struttura di tubi al neon che si
accendono a intermittenza di luci gialle e azzurre.
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