Central Unit al Blue Inn Café di Bologna, giovedì 13 gennaio 2005
Arrivo al Blue Inn verso le 22: fuori c'è parecchia nebbia, probabilmente l'atmosfera giusta per rendere più suggestiva la serata! All'interno la sala è piena: non c'è un posto libero neanche a pagarlo (meno male che avevo prenotato un tavolo ed essendo abituè del locale me l'hanno tenuto in zona palco); un chiacchiericcio soffuso e composto aleggia nell'aria (finalmente senza fumo), mentre i componenti del gruppo si aggirano (nervosamente? Dall'esterno non sembrerebbe) tra gli amici, venuti a sostenerli, per gli ultimi in bocca al lupo. Poi un occhio al palco e zone limitrofe: tutto dà l'idea della meticolosità, nulla sembra essere stato lasciato al caso, soprattutto se si considera che i C.U. sono lì dalle 3 del pomeriggio, che 3 videocamere professionali e 2 fotocamere sono già in posizione e che dietro il palco la fa da padrone uno schermo gigante per videoproiettore. "Ritornano dopo 22 anni - mi viene da pensare - questo è il minimo, no?". Poi mi siedo comodamente al mio tavolo, pregustando l'attesa ... "Probabilmente un videoshow" penso, mentre sullo schermo riconosco qualche video di Peter Gabriel ...
Poi finalmente arrivano sul palco ... L'emozione che traspare dai loro volti è quasi palpabile ... Mi dimentico di guardare l'orologio, anche se a occhio e croce dovremmo essere a cavallo delle 23 ... La presentazione di "camicia rossa non mi ricordo come si chiama" non è un gran che ... Avrebbe potuto dare più risalto all'evento, comunque non importa, sarà la loro musica a parlare ... Caramelli presenta lo special guest, Marco Tamburini, e la band ... Pietropoli, Lolli, Giuliani, Ventura e se stesso ... La tensione sale ... Poi non c'è più il tempo neanche per questa: prende il sopravvento la concentrazione e ... Pronti, via! ...
In una sala praticamente immobile sopraggiunge (sembra da lontano) lieve e sinuoso il suono del soprano, che via via ti penetra nella mente e ti cattura ... Trasportandoti nella magia del deserto di STILL SAND ... Il pubblico è incantato ... Nessuno riesce a distaccare gli occhi dal palco ... Proprio come succede quando si assiste allo spettacolo di un incantatore di serpenti ... Un intro lungo e suadente, che ti accarezza ... E che sai porterà all'irrompere di un qualcosa di splendido che tarda ad arrivare, ma che sopraggiungerà ... É la magica tromba di Tamburini, che irrompe sensualmente nell'aria e dà il via alla splendida LACROIX, accompagnata dalle immagini della band.
Poi, in soluzione di continuità, sbarca al Blue Inn, in punta di piedi, l'eco della metropolitana di Londra ... Sullo sfondo le immagini della TUBE più famosa del pianeta si alternano rapidamente ai profili dei nostri C.U. e a immagini tecno - umane (sinceramente non saprei come altro definirle) ... Gli effetti elettronici dilagano creando un effetto ipnotico diverso rispetto a quello precedente (non ci sono fiati in questo brano e Pietropoli sorprende muovendosi sulle tastiere), ma ugualmente notevole.
A questo punto si sente l'eco del sobbalzo di una palla ... L'atmosfera del Blue Inn sta per essere riempita dalla vitalità elettronica di MAS RAPIDO, ma qualcosa sembra non funzionare, in quanto le immagini dietro proprio non vogliono saperne di scorrere sullo schermo! Pausa forzata di 20 minuti, risultati ottenuti zero: purtroppo niente immagini d'ora in poi, fregatura dell'elettronica o lettore con paura da debutto? Azzeccata comunque la battuta del fiatista sull'effetto dato dall'incepparsi del lettore sulle orecchie del pubblico: "Spegnete i motorini in sala!"; decisamente inglese, alla Oscar Wilde direi. E così si riprende, solo con la musica dicevo, ma che musica: il sax di Pietropoli è molto suadente, mentre la tromba agile e graffiante fa da ciliegina sulla torta, composta da un tessuto musicale ritmico - elettronico di ottima fattura.
E poi finalmente arriva lei ... La mia traccia preferita ... INTERNAL CUT: un pezzo decisamente sensuale ed elegante, che ti soffia la propria melodia sul cuore e poi cresce piano piano d'intensità fino all'apice, diventando decisamente passionale ... I fiati risaltano in modo incredibile, grazie ad una ritmica incisiva ma mai invadente, le voci surreali completano un quadro musicale decisamente impressionista e, dulcis in fundo, rispetto al cd, la tromba accompagna gentilmente il soprano, per un effetto unico.
Il resto della scaletta comprende: la splendida ROCK 11, dove un flauto lieve e vivace crea affascinanti ricami sul suggestivo affresco musicale del gruppo, facendosi rincorrere, come se fosse un folletto shakesperiano, dalle voci di Lolli e Caramelli; l'orientaleggiante e speziata PAPE' D'OU MAROCU, composizione dell'ex Nitti presente nei precedenti lavori; la malinconica RIDERS ON THE STORM, con un super Lolli alla voce che duetta con Buongusto; la misteriosa e intensa UNTIL TRANCE, dove la genialità sonora di ognuno trova spazio ed espressione in una fusione unica di rara bellezza; AREKNAMES, rilettura affascinante con una tromba vibrante e vitale, incredibilmente agile e scattante.
Dal vivo l'effetto dei brani è notevolmente superiore al cd: le sonorità sono più dense e incisive, le voci surreali e magiche, l'assaggio del suono di un tenore d'epoca (assente nel disco) unico, per un effetto complessivo personalissimo e suggestivo, incredibilmente creativo, dove un Lolli eccezionale miscela alla perfezione i colori musicali presenti sul palco.
Solo due nei, in una serata quasi perfetta: i capricci da star di un lettore dvd e, nonostante le richieste, niente bis!
Raffaella Casagrande