DISSONANZE IN MUSICA: OGGI [ 2003 - >>> ] back to the homepage [ back to the homepage ]

cd Amy Winehouse "Frank"
Amy, ragazza britannica appena diciannovenne. Timbro vocale a metà tra Erykah Badu e Billie Holiday. Influenze, dichiarate tra i ringraziamenti nel libretto interno del cd, Dinah Washington, Teena Marie, Minnie Riperton, Sarah Vaughan, Carole King. Album, pubblicato sul finire dello scorso anno e passato davvero inosservato. Ora, accolto favorevolmente dalla critica d'Oltremanica (un eccezionale talento vocale, uno dei più importanti album dell'anno, fenomenale esordio) e distribuito anche nel resto d'Europa, il disco è già candidato nella categoria debutto dell'anno ai British Awards 2004. Tredici ottime songs (più alcune tracce nascoste di cui una celata all'interno del secondo brano) dal sapore marcatamente rhythm & blues, godibili arrangiamenti, eccellente produzione. È nata una stella (bianca) nel firmamento della moderna musica soul (nera)?

cd Belle & Sebastian "Dear Catastrophe Waitress"
Nuovo corso musicale per l'agreste combo scozzese. Persi due elementi fondatori ed abbandonata la fragilità musicale degli esordi. Acquisita la presenza, dietro il banco del mixer, del produttore esterno Trevor Horn (ricordate gli Abc e i Frankie goes to Hollywood? È farina del suo sacco!). Il suo tocco magico contraddistingue le sonorità e rende le canzoni, le migliori e più riuscite dei B&S da cinque anni a questa parte. Un album, giocoso e sbarazzino, di pura e perfetta pop music. La noia è assolutamente bandita in questa dozzina di composizioni capaci di soddisfare sicuramente gli amanti del pop intelligente (cfr.: Xtc, Smiths, Field Mice, High Llamas).

cd Bark Psychosis "Codename: dustsucker" Bark Psychosis. Un gruppo fondato nel 1986 che ha impiegato otto anni per incidere il primo album. E` quindi normale attendere dieci anni per la loro seconda fatica? Visto il risultato finale, sembra di sì. Il leader, Graham Sutton unico rimasto della formazione iniziale, riesuma la sigla Bark Psychosis, dopo la parentesi Boymerang. Un progetto che diede vita, nel 1997, ad un buon album di pura musica drum 'n' bass. Cinque anni ci sono voluti per il completamento di questo nuovo capitolo. Immaginate: il suono di una metropoli notturna, filtrato attraverso le sonorità avant e post rock degli ultimi anni. Un sound etereo ma allo stesso tempo sperimentale. Un disco compagno ideale di Spirit of Eden dei Talk Talk. Dopo l'esordio Hex, un altro disco che merita tutte le stelle disponibili.

cd Brian Wilson presents "Smile"
I Beach Boys. Quelli disimpegnati della musica da spiaggia e brani come Surfin' U.S.A. e Barbara Ann. Quelli delle deliziose armonie vocali presenti nel loro capolavoro, Pet Sounds. 1966. C'era una volta il seguito di Pet Sounds. Smile. A detta di Brian Wilson rappresentava il suo naturale seguito. Purtroppo, nonostante il numero considerevole di sedute di registrazione (più di ottanta), non fu mai pubblicato. Pignoleria, mania di perfezione, insomma Brian si era convinto che era impossibile da completare. Ora, fiato alle trombe. Finalmente lo abbiamo tra le mani. Interamente nuovo, completamente risuonato. Un album atteso da 37 anni. Un album di psychedelia americana. Meraviglioso. Senza tempo, brillante. Il lavoro di un genio nell'arte della perfetta pop song. Un disco che si chiude con la nuova versione della classica Good Vibrations.

cd Central Unit "Internal cut"
A più di vent'anni dal disco d'esordio ritornano, con un nuovo album, i Central Unit. Gruppo bolognese, orientato sin dalla nascita, verso la musica elettronica minimale e portavoce delle sonorità romantiche della cosiddetta new wave italiana. L'album, prodotto dall'italianissima M.P. Records e che si presenta in un'elegante versione digipack, è composto di sette nuove composizioni inedite e le cover versions di Areknames di Franco Battiato e Riders on the storm dei Doors. Quest'ultima, simpaticamente, contiene al suo interno alcuni frammenti dell’evergreen degli anni sessanta Una rotonda sul mare. Nella sua totalità l'album presenta una gamma di suoni elettronici innovativi, piacevolissimi ed uno stile personalissimo ed avvincente. Non ultimo, la copertina affidata, come nell’esordio, a Giorgio Carpinteri, uno dei maestri del fumetto italiano.

cd Dimitri from Paris "Cruising attitude"
Dimitri il deejay alla consolle. Da Parigi ma di origini turche. Innamorato delle atmosfere disco settanta a là Salsoul Records. Uno degli alfieri della musica da club francese. Alla ribalta per aver insonorizzato le passerelle di Chanel, Lagerfeld, Gaultier ed aver donato un tocco magico a brani di centinaia di artisti, tra i quali Pizzicato Five, Bjork, Brand New Heavies, New Order. Protagonista di decine di selezioni mixate nei club più in di tutto il mondo. Imperdibile, a tal proposito, la sua serata documentata nel compact disc A night at the Playboy Mansion. Dimitri from Paris, un nome sulla bocca di tutti dal lontano 1996, anno del suo debutto Sacrebleu. Ora, con il suo secondo album e nel bel mezzo dell’estate, il re della lounge-disco-house ci stupisce positivamente con quattordici fantastiche disco pop songs. Benvenuto a bordo è l'invito iniziale, cosa aspetti?

cd Elvis Costello "North"
Quando Elvis pubblicò il suo primo album nel 1977 fu catapultato all’interno del ciclone new wave punk inglese. Ora, ventisei dopo quel debutto e cinque anni dopo averci regalato un capolavoro di rara bellezza in coppia con il sempiterno Burt Bacharach, il cinismo e la rabbia sembrano completamente sparite. La sua ultima fatica è quindi il naturale seguito di quel capolavoro di dolcezza e raffinatezza che fu, in coppia con il Maestro Burt, Painted from memory. North: canzoni spogliate d’ogni elemento rock e vestite di arrangiamenti classici dove a primeggiare sono viole, violini, violoncelli. Canzoni autunnali, intime, discrete, eleganti ed ottimamente interpretate.

cd Erlend Oye "Dj kicks"
Erlend Oye. Vocalist e pop star del duo norvegese Kings of Convenience. Quiet is the New Loud, il secondo album del duo licenziato nel 2000, è considerato il manifesto del cosiddetto (nuovo) movimento acustico. Erlend simpatico e occhialuto. Unrest, il suo disco solista dello scorso anno, contiene ambient songs nate dalla collaborazione con dieci diversi produttori in dieci diverse capitali europee. Dj kicks una collana, pubblicata dall’etichetta tedesca Studio K7, creata per soddisfare il desiderio di essere deejay da parte di musicisti che spesso deejay non sono. La selezione, elettronica, ballabile ed una delle più riuscite della serie, affianca artisti del calibro di Phoenix, Cornelius, Royksopp e Rapture ad interventi acappella dello stesso Oye. Senza dubbio coinvolgente. Una validissima alternativa alle monotone compilations di dischi per l’estate.

cd Fennesz "Venice"
Christian Fennesz, viennese. Uno dei più stimati artisti nel’ambito della musica elettronica d'ascolto minimale e sperimentale. Venice, il suo nuovo album, nato nell'estate dello scorso anno, durante un soggiorno veneziano dello stesso musicista. Chitarra, powerbook e la calda voce di David Sylvian nell’unico brano cantato, i soli strumenti usati per la sua stesura. Rivers of sand (fiumi di sabbia) il primo brano, sottili strati d'abrasioni digitali. Laguna, il decimo brano, 2' e 46" di chitarra, limpida ed essenziale. È già capolavoro del glitches-pop. La chiamano così, questo tipo di musica. Glitches-pop. Composizioni nelle quali la melodia non è mai suonata ma smembrata, tagliata ed assemblata. Fennesz è quindi formidabile maestro di copia e incolla. Splendido il packaging del compact disc, raffigurante cinque locations veneziane, opera del mago dell'obiettivo Jon Wozencroft.

cd Ilya "They died for beauty"
Bellissimo. Il nome della prima, ammaliante, traccia in quest'lbum. Bellissimo che il trio provenga da Bristol, amena località d'oltremanica, divenuta musicalmente importante, grazie all'affermazione dei Portishead, il gruppo principe del fenomeno trip-hop. Bellissimo sentire tra i 'solchi' di questo compact disc una calda voce femminile e sognanti arrangiamenti, a metà tra l'elettronica ed il jazz a là John Barry. Bellissimo risentire, piacevolmente e a distanza di qualche anno, le sonorità che abbiamo amato in gruppi quali Alpha, Hoover, Mono, Morcheeba, Sneaker Pimps oltre ai già citati Portishead. Bellissimo sarebbe che questo disco fosse datato 1994. Bellissima la prima ammaliante traccia di quest'album…

cdInterpol "Antics" Sono bastate poche note, nel loro disco di debutto del 2003, per rintracciare la principale fonte d'ispirazione di questi quattro giovani ragazzi newyorchesi. Il loro gruppo di riferimento. I Joy Division. La mia band preferita di tutti i tempi. Stessa formazione a quattro. Stessa ossessione per il gotico. Stessa voce baritonale, in un paio di brani addirittura si sfiora il plagio, identica forma e sostanza nell'uso degli strumenti. Alla luce di queste similitudini, gli Interpol non brillano di luce propria. Possono brillare di luce propria, soltanto se, chi li ascolta, nei primi anni ottanta ha mancato, per ragioni puramente anagrafiche, l'appuntamento con Echo & the Bunnymen, Cure, Psychedelic Furs ed appunto Joy Division. Soltanto in questo caso, il loro secondo album potrà soddisfare i fanatici dell'odierna musica indipendente ed alternativa. Buono ma niente di nuovo sotto il sole.

cd Keane "Hopes and fears"
Il gruppo più chiacchierato dell'ultimo anno e mezzo. Probabilmente la band emergente dell'anno. Sicuramente destinati, con il loro disco di debutto in circolazione da un paio di settimane, ai piani alti delle classifiche. Trio pop acustico. Voce, piano batteria. Totale assenza di chitarre. Inevitabilmente già inseriti nella nutrita schiera di gruppi che, di volta in volta, hanno avuto l'arduo compito di cercare di sconvolgere il mondo della musica pop. Coldplay, Doves, Starsailor, Travis. Le premesse per aggiungere il trio all'elenco ci sono tutte. Il suono tradizionalmente britannico. La voce corposa e piena di pathos. Le melodie da batticuore, così semplici e carine, che ti entrano in testa sin dalle prime battute. La passione e la poesia delle liriche. Il sapore vagamente retrò delle canzoni. Keane. Hopes and fears. Speranze e paure.

cd Me'Shell Ndegeocéllo "Comfort woman"
Me'Shell: una delle più talentuose musiciste della nostra generazione. Un'artista capace di passare dal soul sensuale al funk più estremo. Un'artista in grado di abbandonare la carica sinistramente hip-hop del precedente cd Cookie e tornare ad esplorare i celestiali territori già esplorati nel suo terzo e capolavoro album Bitter. Comfort woman: un album musicalmente ambizioso che può fungere da anello di congiunzione tra lo spirito dub-reggae di matrice giamaicana ed il, tipicamente americano, groove-jazz metà anni settanta. Uno dei migliori album di soul contemporaneo dell'anno.

cd Pink Martini "Hang on little tomato"
Somewhere between a 1930s Cuban dance orchestra, a classical chamber music ensemble, a Brasilian marching street band and Japanese film noir is the 12-piece Pink Martini. Così si autodefinisce Pink Martini nel suo sito. Il gruppo nasce nel 1997 dall'incontro tra Thomas, pianista di estrazione classica, e la vocalista China. Reclutati una decina di musicisti di accompagnamento iniziano le danze. Purtroppo, il loro disco d'esordio, datato 1999 e dal titolo Sympathique, passa in sostanza inosservato. E`solo l'anno successivo che, grazie all'inclusione di un brano tratto dal loro disco di debutto in uno spot pubblicitario francese, Pink Martini sale alla ribalta della scena canora. In questo secondo album, disponibile da un paio di settimane sul mercato, i temi sono i medesimi già articolati nel precedente disco. Persistono le atmosfere anni '50 e '60 e i riferimenti cubani dell'esordio. Piacevolissimo. 

cd Robert Wyatt "Cuckooland"
Robert Wyatt, inglese figura di spicco della cultura rock britannica. Ex batterista dei Soft Machine, gruppo capostipite delle scena progressiva di Canterbury nei primi anni settanta, Robert ha però costruito la sua carriera attorno alla particolare e fragile vocalità. Un voce-falsetto che ha il potere di renderti triste ma allo stesso tempo felice. Robert, un autore che centellina le sue produzioni. Un autore che, mosca bianca nel panorama musicale, si fà sentire quando ha qualcosa da dire. Il suo nuovo album Cuckooland, un campionario di musiche popolari tinteggiate di jazz, appare sei anni dopo Shleep.

cd Senor Coconut "Fiesta songs"
1996 Uwe Schmidt in arte il signor Coconut, stanco della noiosa scena musicale europea si trasferisce in Cile per esplorare le possibilità della musica latina, cumbia, salsa e merengue. Nel luglio 2000 pubblica, con clamoroso successo di critica e pubblico, l'album El bailè aleman, contenente la rielaborazione in chiave latina di composizioni del mitico gruppo teutonico Kraftwerk. Le esotiche interpretazioni di The robots e Tour de France diventano dei riempipista nei lounge-club europei. Maggio 2003: il ritorno del signor Coconut. A subire una divertente rivisitazione a ritmo di cha cha, mambo e merengue sono degli evergreen della musica pop, rock e soul quali Smoke on the water, Riders on the storm, Smooth operator, Blue eyes, Beat it ed Oxygene. Febbraio 2004: Fiesta songs…siamo in tempo per ballarlo a carnevale?

cd Sylvian & Sakamoto "World citizen"
Cittadini del mondo. David e Ryuichi. Un sodalizio più che ventennale ed una nuova fruttuosa collaborazione. Artisti che non dovrebbero avere bisogno di presentazione. In sintesi. David Sylvian, magnetico vocalista inglese dapprima personalità di spicco nel gruppo art-rock Japan, poi acclamato solista, autore di indimenticabili canzoni. Ryuichi Sakamoto, poliedrico musicista nipponico dapprima la mente nel trio Yellow Magic Orchestra, poi solitario assemblatore di suoni dal mondo e compositore di indimenticabili temi da film. World citizen, progetto nato e cresciuto nell'arco di pochi mesi, in maniera virtuale, grazie ad una corrispondenza di mp3. Cittadino del mondo, le cui liriche inizialmente erano intese come tema anti-guerra (il refrain recita: il mondo sta soffrendo, questo mondo sta soffrendo, il mio mondo sta soffrendo) è un inno alla sopravvivenza. Questo mini album pubblicato nel novembre 2003 nel solo mercato del sol levante e reperibile d'importazione, è finalmente distribuito anche nella vecchia Europa.

cdThe Stills "Logic will break your heart"
Montreal, Quebec, Canada. Dopo quattro anni di gavetta e il trasferimento nella Grande Mela ecco l'album di debutto per il quartetto canadese. Sonorità che affondano le radici nel post-punk inglese ed americano di inizio anni ottanta e la sensazione è che abbiano imparato a memoria la lezione. L’iniziale Lola stars & stripes sembra uscita dalla penna dei Doves, Gender bombs sembra partorita dai Comsat Angels, Love and death potrebbe essere eseguita dagli Smiths, Of Montreal possiede la linea del basso di chiara matrice New Order e Ready for it è contrassegnata dal jingle jangle chitarristico tipico dei Church. Tutto condensato in 49 minuti. Un disco che raggiunge ora il mercato europeo dopo l'uscita oltreoceano verso la fine dello scorso anno. Un fantastico e vibrante pop record con un sound che può emozionare tutti gli (ex) new wavers all'ascolto.

cd Wilco "A ghost is born"
I Wilco. Band di country alternativo nata, una decina d'anni or sono, dopo lo scioglimento dei rusteghi rockers Uncle Tupelo. Un gruppo esploso in maniera planetaria con Yankee Foxtrot Hotel. Un album dalla gestazione difficile. Dapprima, agli inizi del 2001, rifiutato di essere stampato dalla casa discografica. In seguito, acquistato completamente da Jeff Tweedy e compagni alla ricerca di un nuovo contratto discografico. La spuntò la Nonesuch Records e, l'anno seguente, il disco fu finalmente dato alle stampe. Ora un nuovo album destinato a bissarne il successo. Le uniche particolarità sembrerebbero essere, il ritorno alle atmosfere elettriche molto vicine a Neil Young, ed il momentaneo abbandono dell'uso dei samples e dell'elettronica. Nell'attesa del capolavoro, che potrebbe essere il prossimo lavoro, gustiamoci questa dozzina di brani.

cd Zero 7 "When it falls"
2001 Zero 7: gli Air britannici. Simple things: l’unico album in grado di tener testa al capolavoro Moon safari. Questa in sintesi la biografia degli Zero 7, collettivo nato quasi per gioco dall’incontro dei produttori britannici Henry Binns e Sam Hardaker. Dopo un decennio trascorso dietro il banco di regia, i due decidono, nel 1999, di mettersi in proprio. Dopo aver tastato il terreno con l’emissione di un paio di ep’s pubblicano, due anni dopo, il loro disco d’esordio. L’obiettivo è centrato. Simple things definisce i contorni della musica cosiddetta easytronica (elettronica di facile ascolto). Dodici (notevoli ed indimenticabili) tracce. Tre voci. Un capolavoro. 2004 Anticipato dal suadente singolo Home, esce in questi giorni nei negozi di dischi il loro secondo album. Undici tracce. Quattro voci. Una conferma. Squadra che vince non si cambia…